Gli ingredienti sono segnalati senza quantità e dosi
da farmacista, perché chiunque sappia cucinare, osservando la foto che
ho scattato, ne stabilirà agevolmente le proporzioni per uso quotidiano.
- Riso integrale in chicco bio. Meglio biodinamico, se volete avere il massimo in termini di salute e di gusto. Lo preparo più frequentemente in pentola a pressione, anche d’estate, per dargli più forza. In tal modo il chicco resta più costituente e si deforma meno, la pellicola esterna non si rompe ed è più gustoso perché si gonfia meno di acqua. E’ più gustoso, digeribile e assimilabile. Il rapporto nei volumi di riso e acqua è di 1 a 2 (oppure, secondo molti 1 a 1 e 1/2) e la cottura si calcola in 50 minuti (da 45 estate a 60 inverno, secondo stagioni e altre esigenze) a partire dal fischio. Chi non vuole usarla ne farà a meno con gli stessi tempi e le stesse proporzioni. Esistono molte qualità di riso, alcune più yin (grana lunga e più bianco e chiaro) ed altre più yang (grana corta e tonda e riso più scuro). Le differenze climatiche incideranno sulle scelte che chi cucina sa interpretare. Il modo migliore per mettere al fuoco il riso è quello di inserirlo con l’acqua nella pentola portando ad ebollizione senza il coperchio, aggiungendo poi il sale prima di chiudere e mettere su fuoco minimo (meglio con spargifiamma).
- Sale integrale marino, bio. Ricordatevi sempre di inserire una congrua dose di sale nel riso, come ovunque.
- Prezzemolo, come se piovesse. E’ bello, è buono, e fa bene per gli altissimi contenuti di ferro.
- Zenzero (ginger) radice fresca. Due o tre centimetri della parte larga (o tre quattro di quella stretta) grattugiati: raccoglietene poltiglia e succo che ne fuoriesce e riponetelo in una tazzina.
- Limone bio. Il succo di mezzo agrume spremuto ed aggiunto nella tazzina dove c’è lo zenzero.
- Semi di sesamo nero, tostati. Questa qualità di sesamo è più saporita e pregiata delle altre. Costa anche di più. Personalmente ne tosto sempre una certa quantità da tenere a portata di mano, anche a tavola per aggiungerlo dove mi piace. Rappresenta per gli occhi un bel tocco di colore. Attenzione per la tostatura in padella perché i grani non cominciano a scoppiettare come accade nella qualità chiara ed il profumo di tostatura è meno intenso. Ma che sapore!!! Comunque bastano pochissimi minuti controllandone, a tostatura avviata, la consistenza di un chicco rompendolo tra il mignolo e il pollice (operazione cara ai macrobiotici…). L’apporto di calcio, da parte del sesamo, è infinitamente superiore a quello del latte e dei suoi derivati.
- Olio evo, q.b. meglio per questo piatto se avete in casa l’olio di sesamo bio.
- Cipolla gialla/dorata. La preferita in macrobiotica. Tagliatela a cubetti, quadratini, come volete, e saltatela in un cucchiaio di olio evo, aggiungendo sale.
- Zucchina. Le mangio solo d’estate, perché d’inverno preferisco le zucche vere e proprie. Tagliata a cubetti e fatta saltare a parte come la cipolla per un tempo minore, deve restare colorata e ben al dente.
- Carota. Immancabile e presente nel 90% dei miei piatti in casa. Stesso procedimento: saltatela a parte e tagliata a cubettini.
- Peperone rosso bio. Lo so che è una solanacea (come patate, pomodori e melanzane), ma ne mangio pochissimi e soltanto in questa stagione caldissima. Quantità minime, ma gustose… Saltatelo più a lungo, deve risultare ben cotto.
- Ceci. Vanno tenuti a bagno, prima di cuocerli, per non meno di 15-20 ore: sono durissimi (yang). Per prepararli: 1 tazza di ceci, 10 cm di alga kombu ammollata e tagliata in quadrati, 4 tazze d’acqua, 1 cucchiaino raso di sale o (meglio) 2 di tamari (salsa di soia). Mettete i ceci, l’acqua e le kombu in pentola a pressione e cuocete 1 ora e mezza, poi aprite e salate, richiudete e continuate per altra mezz’ora.
N.B. Se non volete cucocere le verdure una alla
volta, potete anche metterle insieme, seguendo quest’ordine: cipolla,
peperone, carota, zucchina. Ma non sarà la stessa cosa, ovviamente…
anche sul piano del gusto. Così, allo stesso modo, potete usare i ceci
cotti che avevate oppure comprati in scatola e barattolo o preparati dal
fornaio sotto casa (come si usa qui a Firenze).
La preparazione del piatto finale è semplice. Si
uniscono le verdure in una padella (non serve olio, che è già presente
nelle verdure saltate) e vi si aggiunge il riso cotto ed il prezzemolo,
facendo saltare e girando continuamente il tutto per pochissimi minuti a
fiamma molto vivace. Un momento prima di spegnere si aggiunge il
liquido della tazzina per farlo assorbire ed il sesamo. E’ pronto da
servire.
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